L’identità è per me un concetto opaco. Attraverso le vetrine brillanti e inconsistenti del flusso dati, emergono e affogano solo personaggi e maschere di identità. Dietro di esse si muove uno sconfinato mercato della personalità, dentro il quale si perde il peso delle parole, dei gesti minimi. Questa è invece una storia fatta di gesti minimi, parole, segni e colori. Un’identità liquida, che scivola e scompare tra le righe.